mercoledì 10 febbraio 2016

<<Spero che tu possa esserci>>...

<<Spero che tu possa esserci>> é  quella frase che ti capita di ascoltare, o leggere (qualora ti venga rivolta indirettamente), quando la persona la quale ti ha indirizzato codesta affermazione:
a) è talmente speranzosa del fatto che tu possa andare a quel determinato incontro che ne esplicita il suo sentimento;
b) vuole farti notare il fatto che non hai ancora preso una decisione a riguardo, e ti incoraggia a rispondere;
c) deve dimostrarti che lei, essendo talmente entusiasta di andarci (sempre a quell'incontro), ha già aderito, a differenza tua che ci stai ancora pensando, e il tutto per farti notare quanto sia sicura, sempre a tuo discapito;
d) ha intuito il tuo piano e in modo indifferente, con una frase non a caso fastidosa, cerca di smascherare la tua prossima mossa;
e) nonostante tu non creda nel destino, pur di non scegliere una delle precedenti quattro risposte, ti ci fa credere perchè non ti spieghi per quale motivo abbia detto proprio quella frase del cazzo (passatemi il termine) che non volevi sentirti dire.
Dopo aver stilato le possibili risposte ti accorgi che nelle migliori delle ipotesi, senz'ombra di dubbio, la soluzione alla domada "Perchè mi è stata rivolta quella frase?" è la a).
La b) e la c), invece, sono quelle che si presentano quando inizi a irrigidirti.
Per confonderti si presenta la e).
Ed infine vi é la d) che appare proprio nel momento in cui hai cominciato a ripeterti - come se dovessi ancora capirlo - <<figuriamoci se uno di questi casi poteva competere con l'unica e inimitabile soluzione d): una grande presa per il culo!>>.
E non è tanto il fatto che si tratti di <<una presa per il culo>> a infastidirti quanto la certezza che è proprio quello il motivo per il quale ti è stata rivolta tale affermazione.
Talmente studiata dal tuo rivale quanto pensavi lo fosse la tua precedente battuta a tale - maledetta -risposta.
Con la stessa velocità con la quale giungi al punto in cui ammetti di aver fallito nel tuo intento inizi a darti da fare per cercare di rimontare in sella alla ricerca della controbattuta perfetta con cui appunto controbattere, in un'occasione che non ti puoi certo laciar perdere. Ed è così che ha inizio la sfida alla quale non vedevi l'ora di partecipare - dopo aver capito l'intento del tuo avversario, ovviamente. Sei talmente elettrizzato che ti immagini per fino che piega potrebbe prendere la faccenda - manco fossi un avvocato penalista disperato che cerca a tutti i costi di prevedere l'andamento del suo prossimo processo in aula in cui dovrà difendere quel tale Sign. X, il suo imputato (colpevole ovviamente), e spera in una grandissima <<botta di culo>> per migliorare quella situazione di merda alla quale deve tener testa.
E finisci anche tu, come il tale Dott. del racconto, a sperare in quella magica <<botta di culo>>. In questa situazione non ti dai pace perchè, oltre all'avvocato, sai di non essere il solo che "prega" per quel miracolo. Come lui, e come te, vi sono centinaia, migliaia o milioni (mettila come vuoi) di studenti e universitari che ambicono allo stesso traguardo dopo essersi presentati, inaspettatamente, di fronte a un colloquio orale di cui non sapevano, o ne sviavano, l'esistenza.
Arrivi al punto in cui, a furia di sperare, ti si presenta la visione - a mo' di lampadina che si accende quando ad un personaggio dei cartoni animati viene una grande idea - del modo in cui scamparla. E qual'è il miglior modo - o forse direi il peggiore se non mi trovassi in questa situazione - per scamparla? Scamparla appunto. Fuggi, in senso figurato, con l'arma della verità e dell'indifferenza della stessa in segno di superiorità. Avrai così dimostrato al tuo temuto rivale che, ora, i ruoli si sono invertiti.
Non resta dunque che farti i complimenti, potresti pensare, ma ricorda: una persona che ha appena dimostrato di aver avuto ragione non si abbassa a queste ricompense!

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